10 luglio 2025 - In Italia nel 2024 la speranza di vita alla nascita si attesta a 83,4 anni (81,4 per gli uomini e 85,5 per le donne), con un incremento di 0,4 anni rispetto al 2023. La speranza di vita in buona salute alla nascita invece è stimata in 58,1 anni, aumenta a 59,8 per gli uomini mentre scende a 56,6 per le donne. In questo caso, rispetto al dato del 2023, si registra una diminuzione di 1 anno di vita in buona salute (-0,7 per gli uomini e -1,3 per le donne). Per le persone che vivono nel Sud e nelle Isole, gli anni attesi di vita in buona salute sono 55,3 e 56,0, mentre nel Nord-est e Nord-ovest sono 60,6 e 59.
I dati sono contenuti nell’ottava edizione del Rapporto sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals-SDGs) redatto dall’ISTAT e presentato oggi. Dal documento emerge come nel 2024 i decessi ammontano a 651 mila (-3,1% rispetto al 2023) con un tasso di mortalità dell’11,0 per 1.000 residenti. Nel 2022 la probabilità di morire tra i 30 e i 69 anni per tumore, diabete, malattie cardiovascolari e respiratorie è dell’8,2% (-0,2 rispetto allo scorso anno e in costante diminuzione nell’ultimo decennio). Nel 2023, il quoziente specifico di fecondità tra i 15 e i 19 anni è di 13,6 nati per 1.000 ragazze, valore che scende a 8,6 nel Nord-est e sale a 30,1 nelle Isole. La Sicilia registra il quoziente più elevato (35,6), seguita dalla Campania (20,2) e dalla Puglia (18,9). Le regioni con i valori più bassi sono la Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (con 5,0), la Provincia autonoma di Trento (7,0) e le Marche (7,2).
Infine, sempre secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, nel 2022 la dotazione di posti letto nel nostro Paese è di 30,3 per 10 mila abitanti. Dal 2014 al 2022 vi è stato un calo della disponibilità dell’1,8%. Il differenziale territoriale a svantaggio del Mezzogiorno si è ridotto nel corso degli anni per una maggiore contrazione nel Nord-est (da 35,7 a 32,3 per 10 mila; -3,4 posti letto) e nel Nord-ovest (da 35,1 a 32,5; -2,6) rispetto al Mezzogiorno. Qui vi è stata una diminuzione dei posti letto da 28,0 a 27,1 per 10 mila (-0,9) al Sud e da 28,9 a 28,2 (-0,8) nelle Isole.