11, novembre 2025- Nel 2024 cresce la spesa farmaceutica, che fa registrare un +2,8% rispettoall'anno precedente. L'aumento è legato non a un incremento dei consumi (chesono rimasti stabili) ma, soprattutto, a un un numero crescente di terapieinnovative e ad alto costo rimborsate dal servizio sanitario razionale. È unodei dati che emerge dal Rapporto OsMed 2024 sull'uso dei medicinali in Italia,realizzato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e presentato oggi a Roma.Nel complesso, la spesa farmaceutica totale è stata pari a 37,2 miliardi dieuro (+2,8% rispetto al 2023): il 72% (26,8 miliardi) a carico del pubblico,con un aumento del 7,7% rispetto all'anno precedente, il rimanente (10,2miliardi) a carico dei cittadini, in flessione del 4,6% rispetto allo scorsoanno. Nella spesa pubblica, resta preponderante quella per i farmaci acquistatidalle strutture sanitarie pubbliche, che ammonta a 17,8 miliardi di euro, conun incremento del 10% rispetto al 2023, frutto dell'effetto combinato di un aumentosia dei consumi sia del costo medio per giornate di terapia.
La spesaterritoriale (vale a dire quella per i farmaci distribuiti attraverso lefarmacie) ammonta a 13 miliardi e 700 milioni, con un aumento del 5,1% rispettoall'anno precedente. Stabili i consumi, che si sono attestati a 1.895 dosi dimedicinali ogni 1.000 abitanti al giorno. I farmaci per il sistemacardiovascolare sono i più consumati; il primato per la spesa spetta invece aifarmaci antitumorali (8,2 miliardi di euro). Tra i trend identificati dalRapporto, l'aumento delle terapie avanzate (12 rimborsate nel 2024), deifarmaci orfani (assorbono l'8,3% della spesa pubblica), dei farmaci innovativi(46 tra il 2022-2024). Dal Rapporto "si colgono segnali positivi, comel'aumento del numero di terapie avanzate e farmaci per le malattie rare rimborsatidal Ssn e i risparmi generati in seguito all'ingresso degli equivalenti nelleliste di trasparenza Aifa. Ma c'è ancora da migliorare", afferma ilpresidente Aifa, Robert Nisticò. "È fondamentale continuare a promuovereil consumo dei generici, l'aderenza alle terapie, l'appropriatezza prescrittivae l'uso ottimale delle risorse disponibili, per garantire l'innovazione e lemigliori opportunità di cura ai pazienti nel rispetto della sostenibilità delservizio sanitario nazionale", conclude Nisticò.