Fondazione AIOM: inquinamento dell’aria rilevante per il rischio di cancro

Pubblicato il:
6.2.2024

L’inquinamentodell'aria si sta dimostrando un fattore di rischio sempre più rilevante perl'insorgenza del cancro, in particolare per il cancro al polmone. Asottolinearlo è il presidente della Fondazione AIOM (Associazione Italiana di OncologiaMedica), Saverio Cinieri. Della stessa opinione anche Paolo Vineis, ordinariodi Epidemiologia ambientale all'Imperial College di Londra, che rileva comesiano "migliaia ogni anno i casi di cancro in Italia collegabiliall'inquinamento ambientale e dell'aria".

"Finora -spiega Cinieri in occasione del Convegno nazionale 'Close the Care Gap' - sisono considerati i siti di interessi quali l'Ilva e la Terra dei fuochi, conuna sensazione legata all'aumento del rischio di cancro. Ora però abbiamo undato mondiale, pubblicato, che ci dice che laddove c'è un maggiore inquinamentodovuto ad automobili, riscaldamento e fumi dei camini c'è una maggiorepropensione ad una manifestazione precoce di un gene, chiamato Gfr, che è causadi cancro al polmone soprattutto nelle donne non fumatrici. Si tratta di unadato importante, su cui stiamo lavorando". Le polveri sottili PM2. 5,afferma Vineis, "sono dichiarate dall'Oms fra i cancerogeni certi perl'uomo (Gruppo 1) e si stimano circa 4,5 milioni di morti l'anno nel mondo pervarie cause collegate all'inquinamento atmosferico". Un ambito il cuistudio si sta ora approfondendo anche attraverso una nuova branca di ricerca,l'Esposoma: "Si tratta dello studio e del riconoscimento degli inquinantiambientali e del loro effetto sulle cellule dell'organismo umano". Adoggi, sottolinea, "sappiamo che sono numerose le sostanze inquinanti chevengono rilevate nel sangue umano ed il punto è che non conosciamo ancora glieffetti della loro interazione".

Ma a pesare sonoanche altri cattivi stili di vita. Errata alimentazione, sedentarietà, fumo disigaretta, alcol: "Su questi fronte gli italiani purtroppo - affermaCinieri - sono ancora messi male. Il consumo di alcol, ad esempio, persiste maè più comune al nord che al sud, mentre la sedentarietà è più comune al sud neigiovani rispetto alle regioni del nord. Sul fronte alimentare va invecesegnalato che il consumo di frutta e verdura è bassissimo al sud e nelle isole,eppure in queste zone si producono ampiamente frutta e verdura. Produciamo cioèprodotti salutari che non consumiamo e questo è un grave errore". Da qui iconsigli per uno stile di vita sano, con una funzione preventiva anche contro itumori. Principi che dovrebbero ormai essere noti ma che, purtroppo, non sonoancora applicati adeguatamente: "Niente fumo, ridurre fortemente l'alcol,seguire una dieta il più vicino possibile a quella mediterranea riducendo iconsumi di carne rossa e con fritta e verdure da consumarsi da 3 a 7 volte algiorno, ed infine - conclude Cinieri - aumentare l'attività fisica".

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