15 maggio 2023 – Ogni anno, in Italia, sono 185mila le persone colpite da ictus, eventoneurologico che si verifica con l’occlusione o la rottura di una delle arteriecerebrali e che nel 75% dei casi provoca disabilità, mentre nel 20-30% causa ildecesso entro un mese e nel 40-50% entro un anno. Tra i pazienti che presentanoqualche forma di invalidità, il 50% riferisce una perdita di autosufficienza,legata a gravi spasticità, paralisi, difficoltà di espressione e di linguaggio.Oggi l’attenzione verso il post-evento, con il recupero delle funzionalità, èaumentata, anche grazie a campagne dedicate come Strike on stroke diISA-AII, ma l’arma più potente rimane la prevenzione. In occasione dellaGiornata Europea di Sensibilizzazione sull’Ictus, l’Associazione Italiana Ictusrinnova il suo invito al miglioramento degli stili di vita nella popolazione.
“L’ictus colpisce nel 95% dei casi persone sopra i 45 anni, non è una malattiadegli anziani come erroneamente si pensa – spiega Mauro Silvestrini,Presidente ISA-AII –. Di queste, 150mila sono nuovi casi, 35mila recidive. InItalia ci sono circa 913mila pazienti sopravvissuti, molti di loro con esitiinvalidanti. Come ISA-AII siamo al lavoro per aumentare l’attenzione alpost-evento, con l’obiettivo di permettere il recupero delle disabilità, ma èfondamentale insistere sull’importanza della prevenzione. Non è possibileridurre a zero il rischio, ma possiamo incidere fortemente sul numero dipersone colpite. L’ictus grava anche sui bilanci dei sistemi sanitari, concosti, su suolo europeo, stimati fino a 60 miliardi di euro, con una previsionedi incremento fino a 86 miliardi entro il 2040.”
“La prevenzione primaria è oggi tra i nostri obiettivi principali –sottolinea Paola Santalucia, Presidente Eletta ISA-AII –. Perdiffondere l’importante dei corretti stili di vita nella popolazione ènecessaria una forte operazione di sensibilizzazione sui fattori di rischiocorreggibili. Per esempio, per ridurre la possibilità di ictus è fondamentalesmettere di fumare, non consumare eccessivo alcool, mantenere un’alimentazioneequilibrata e fare movimento. A favorirne l’insorgenza sono inoltre numerosecondizioni e patologie, tra cui ipertensione, obesità, diabete mellito ediverse malattie cardiache. Basta poco per rimanere in salute, ma i controllipuntuali, in caso di problemi come questi, sono necessari.”
“La European Stroke Organisation nel 2018 ha dato il via al progetto StrokeAction Plan for Europe, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 deirisultati concreti in termini di miglioramento dell’assistenza all’ictus, diprevenzione, di gestione dell’evento acuto e di assistenza ai pazienti condisabilità post-evento – aggiunge Simona Sacco, Presidente ElettaESO –. Chiediamo ai Governi dei vari Paesi di sottoscrivere un documento diimpegno per garantire i servizi essenziali e di monitorare come questi servizivengono messi in atto nelle varie zone. Oggi la Dichiarazione è stata firmatada 10 Paesi in tutta Europa e si spera che l’Italia possa aderire a breve, comegesto di vicinanza e impegno formale delle istituzioni. È necessaria unamaggiore attenzione alla prevenzione primaria, con un più rapido riconoscimentodei fattori di rischio, percorsi dedicati ai pazienti con indicazioni clinicheparticolari e un aumento degli investimenti nella ricerca.”
“Proprio in occasione della Giornata Europea del 2021 era stata lanciata laDichiarazione di Azione sulla malattia, per migliorare la prevenzione, iltrattamento e la cura dell’ictus per i cittadini italiani, parte dello StrokeAction Plan for Europe – conclude Francesca Romana Pezzella,Segretario ISA-AII e co-chair Stroke Action Plan for Europe (SAP-E) di ESO,European Stroke Organisation –. Obiettivo del Piano è sviluppare l’interopercorso di cura dell’ictus, dalla prevenzione e trattamento precoce, alsupporto e cura post-terapia. Al momento siamo in attesa della firma delMinistro, potrebbe cambiare in modo significativo l’approccio all’ictus e allasua prevenzione.”