Leucemia mieloide acuta: Aifa approva venetoclax

Pubblicato il:
3.5.2023

Anemia,stanchezza, pallore, sanguinamenti ed ematomi, legati alla carenza dipiastrine, e infezioni sono i principali sintomi della leucemia mieloide acuta,un tumore del sangue aggressivo che colpisce ogni anno in Italia circa 3.300persone.

Peri pazienti di nuova diagnosi non idonei alla chemioterapia intensiva standard, potenzialmenteil 40% del totale, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato larimborsabilità di venetoclax in combinazione con un agente ipometilante(azacitidina). La molecola ha ricevuto da AIFA la designazione di innovativitàpiena, che consente l’inserimento nel Fondo dei farmaci innovativi. Questoriconoscimento è riservato solo a quelle molecole che dimostrano, sulla base disolide evidenze scientifiche, di soddisfare, tra le altre dimensioni, importantibisogni terapeutici, e di apportare un valore terapeutico aggiunto, primo fratutti, nel caso dei farmaci oncologici, l’aumento della sopravvivenza. Venetoclaxin combinazione con azacitidina ha infatti dimostrato una sopravvivenza globalepiù lunga, tassi di remissione più elevati e risposte rapide e durature.

Ipassi avanti nella gestione della patologia sono illustrati in una conferenzastampa oggi a Roma.

“Laleucemia mieloide acuta è una patologia ematologica aggressiva, estremamenteeterogenea, caratterizzata dalla proliferazione incontrollata di celluleimmature del midollo osseo, i blasti, con uno sviluppo molto rapido – afferma MariaTeresa Voso, Professore Ordinario di Ematologia all’Università Tor Vergatae Responsabile del laboratorio di Diagnostica Avanzata Oncoematologica delPoliclinico Tor Vergata di Roma -. La diagnosi avviene di solito in seguito allavalutazione di anomalie dell’emocromo e viene confermata con indagini piùspecifiche che richiedono la valutazione del midollo osseo attraversol’aspirato midollare. La maggioranza dei casi si presenta in età avanzata el’età media alla diagnosi è di 69 anni. I pazienti anziani o fragili, perchécolpiti da altre patologie, non sono in grado di tollerare la chemioterapiaintensiva standard, seguita dal trapianto allogenico di cellule staminali, seindicato. In questi casi, la terapia si basa su agenti ipometilanti che, però,hanno dimostrato di indurre basse percentuali di risposte, in non più del 20%dei casi, e una sopravvivenza intorno a 10-12 mesi”. “Venetoclax – continua laprof.ssa Voso - induce l’apoptosi, cioè la morte ‘programmata’ delle celluledella leucemia mieloide acuta, attraverso un’inibizione selettiva e potente diBCL-2, una proteina che consente la sopravvivenza delle cellule tumorali.Venetoclax svolge, inoltre, un’attività sinergica con gli agenti ipometilanti,aumentando indirettamente la sensibilità all’inibizione di BCL-2”. Gli agentiipometilanti interferiscono inoltre con altri meccanismi che determinano losviluppo della malattia, e prevengono la crescita di cellule anomale nelmidollo osseo.

Lasopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi oggi è di circa il 28%. Le percentualisono inferiori per coloro che non sono idonei alla chemioterapia intensiva, dicui solo il 5% è vivo a 5 anni. Nello studio registrativo VIALE-A, condotto suoltre 400 pazienti con nuova diagnosi non idonei a chemioterapia intensiva, iltrattamento in combinazione venetoclax più azacitidina si è dimostrato piùefficace rispetto alla sola azacitidina.

“Lasopravvivenza globale mediana è stata di 14,7 mesi rispetto a 9,6 mesi – spiegaGiovanni Martinelli, Direttore Scientifico dell’Istituto Romagnolo perlo Studio dei Tumori ‘Dino Amadori’ - IRST IRCCS, Meldola -. Il follow up alungo termine dello studio, a 43,2 mesi, ha confermato questo vantaggio insopravvivenza, con una riduzione del rischio di morte del 42%. Non solo. Laremissione completa ottenuta con venetoclax più azacitidina è risultata duevolte superiore (66%) rispetto alla sola azacitidina (28,3%). Da sottolineareanche che le risposte sono state rapide e durature. Infatti, circa la metà deipazienti trattati con venetoclax più azacitidina ha ottenuto la remissionecompleta già prima dell’inizio del secondo ciclo, con una durata mediana dellarisposta di 17,5 mesi”. “Questi risultati – continua il prof. Martinelli -hanno un rilevante significato clinico, perché per la prima volta è possibileottenere remissioni complete senza ricorrere alla chemioterapia. Inoltre, idati sono stati confermati nella ‘real life’, cioè nella pratica clinicaquotidiana, come evidenziato in uno studio tutto italiano, AVALON, su 190pazienti. Con un follow up di 20,9 mesi, la mediana di sopravvivenza è statapari a 12,7 mesi nei pazienti di nuova diagnosi, simile a quella emersa daVIALE-A. AVALON è la dimostrazione del ruolo dell’ematologia italiana nelmigliorare l’aspettativa di vita dei pazienti colpiti da uno dei tumori delsangue più gravi”.

“Piùdel 50% dei pazienti colpiti da leucemia mieloide acuta ha un’età superiore a65 anni e circa un terzo è over 75 – sottolinea FelicettoFerrara, Direttore Ematologia all’Ospedale Cardarelli di Napoli -. Lamalattia nell’anziano ha caratteristiche prognostiche sfavorevoli rispetto algiovane-adulto perché più resistente alla chemioterapia. Da qui le difficoltàdi ottenere in questa popolazione la remissione completa e una sopravvivenza alungo termine. Grazie agli strumenti di ‘early access’, cioè di accesso precoceai trattamenti, questa terapia innovativa è stata resa disponibile in Italiaaddirittura un anno prima dell’approvazione europea e tre prima dellarimborsabilità nel nostro Paese”. “AIFA infatti – continua il prof. Ferrara -,nel marzo 2020, su richiesta della comunità scientifica e delle Associazionidei pazienti, ha inserito venetoclax nell’elenco dei farmaci erogabili a totalecarico del Servizio Sanitario Nazionale ai sensi della legge n.648 del 1996,per il trattamento della leucemia mieloide acuta, in pazienti non idonei allachemioterapia di induzione. In questo modo è stata offerta una possibilità dicura in una popolazione particolarmente delicata, per far fronte alla mancanzadi alternative terapeutiche e rispondere a bisogni clinici insoddisfatti.Grazie al programma di ‘early access’ sono stati trattati oltre 2.000 pazientiprima della rimborsabilità, con risultati sovrapponibili a quelli ottenutinello studio registrativo”.

“Laleucemia mieloide acuta è uno dei tumori del sangue più difficili da trattare ela presa in carico tempestiva del paziente ematologico è fondamentale – affermaGiuseppe Toro, Presidente Nazionale AIL (Associazione italiana controLeucemie, Linfomi e Mieloma) -. La Ricerca scientifica rende disponibili inmodo tangibile terapie innovative, in grado di migliorare sia la sopravvivenzache la qualità di vita. Il momento della comunicazione della diagnosi ècaratterizzato da emozioni quali paura, sconforto, rabbia, preoccupazione. Perquesto è necessaria un’assistenza sempre più integrata e multidisciplinare che,insieme alle figure dell’ematologo e dell’infermiere, comprenda anche lopsicologo – una figura centrale nel supporto al paziente che come AILintendiamo rafforzare sempre di più – il nutrizionista, il palliativista el’infettivologo. Inoltre, è importante contribuire a garantire l’accesso rapidoe uniforme all’innovazione e ai servizi di supporto socio-sanitari sulterritorio".

“Siamo di fronte ad un caso virtuoso diaccesso all’innovazione terapeutica nel nostro Paese, reso possibile dalcontributo concreto di tutti gli attori coinvolti - afferma Fabrizio Greco,Amministratore Delegato di AbbVie -. Nel 2020 la decisione di AIFA di accoglierela richiesta della comunità scientifica e delle Associazioni dei pazienti direndere venetoclax disponibile in Italia in anticipo rispetto all'approvazioneeuropea ha consentito a più di 2.000 pazienti con leucemia mieloide acuta dibeneficiare di una maggiore sopravvivenza. La recente decisione di AIFA diriconoscere a venetoclax, insieme alla rimborsabilità da parte del SSN, lostatus di innovatività con il relativo inserimento nel Fondo dei farmaciinnovativi, ne garantirà un accesso rapido ed uniforme a livello regionale e disingolo centro. Dobbiamo continuare a collaborare con le Istituzioni, leSocietà Scientifiche e le Associazioni dei pazienti per superare i singoli casivirtuosi e definire un sistema di regole e di risorse che permetta di riconoscereil valore dell’innovazione terapeutica e di renderla disponibile in modo rapidoed ampio a tutti coloro che ne hanno bisogno”.

“Il nostro sistema sanitariouniversalistico garantisce a tutti i pazienti l’accesso alle cure - concludeTilde Minasi, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare ‘Oncologia:prevenzione, ricerca e innovazione’ e membro della Commissione Affari Socialidel Senato -. LeIstituzioni devono ascoltare i bisogni dei pazienti. Per le persone colpite daleucemia mieloide acuta è fondamentale il potenziamento dell’assistenzadomiciliare, previsto anche dal Piano Oncologico Nazionale 2023-2027.Avvicinare le cure alle persone ne facilita anche l’accessibilità, impattasull’aspettativa di vita e favorisce risparmi per il sistema e per i pazienti”.

Post Recenti

torna a news
Newsletter FOCE
Iscrivi alla Newsletter per restare sempre aggiornato sulla pubblicazione di nuovi contenuti
Grazie per esserti iscritto
Qualcosa non va. Controllare i dati inseriti e riprovare.