Napoli, 4 maggio 2023 – La Campania è una delle Regioni più virtuose in Italia per l’utilizzodei test genomici per la personalizzazione delle cure del tumore del seno. Intotale sono stati eseguiti 570 test sui 700 disponibili, pari quindi all’80%.E’ la stessa percentuale riscontrata in Lombardia, la prima Regione in assolutodi tutta la Penisola a renderli gratuiti alle donne. Sempre in Campania, solonei primi due mesi del 2023, ne sono già stati svolti più di 140. Laprospettiva è quella di arrivare al 100% di pazienti candidabili sottopostiall’esame entro la fine dell’anno. Risultati importanti che sono stati ottenutigrazie soprattutto all’efficiente funzionamento della Rete Oncologica Campana.E’ quanto emerge oggi, da una conferenza stampa on line, alla quale partecipanoi massimi esperti campani sul carcinoma mammario. “La neoplasia ogni anno faregistrare in Regione oltre 4.000 casi per un totale di 55.700 diagnosi alivello nazionale – sostiene il prof.Michelino De Laurentiis, Direttore del Dipartimento diSenologia e Toraco-Polmonare dell’Istituto Tumori di Napoli -. A circa il 20%di queste donne possiamo svolgere un test genomico che ci consente di evitaretrattamenti chemioterapici inutili. Sono le pazienti con tumore luminale arischio “intermedio” e cioè che esprimono i recettori estrogenici ma non laproteina HER2. Per loro, dopo l’intervento chirurgico, può essere sufficientesolo la somministrazione della terapia ormonale. Da diversi anni grazie aquesti esami possiamo selezionare con grande precisione la cura migliore e piùefficacie. Si risparmiano così anche gli effetti collaterali legati ai farmacianti-tumorali”. “Solo in Campania lo scorso anno abbiamo evitato oltre 200 trattamentichemioterapici e circa un migliaio di accessi ospedalieri per lasomministrazione delle cure – afferma il dott. Sandro Pignata, ResponsabileScientifico della Rete Oncologica Campana -. Si tratta di evidenti beneficiindotti dai test genomici sul cui utilizzo però in Italia siamo arrivati moltotardi. Nel settembre del 2021 vi è stata la Delibera della Regione Campania cherecepiva il Decreto del Ministero della Salute, di qualche mese prima, sulFondo Nazionale per i test genomici. Il Governo centrale infatti aveva creatoun fondo di 20 milioni di euro per rendere rimborsabili in tutti e 21 i sistemisanitari regionali italiani i test. Molti altre Regioni hanno fatto proprio,prima di noi, quel provvedimento ma siamo riusciti a recuperare il tempo sprecatoper ritardi politici-amministrativi. E’ un successo da attribuireprincipalmente alla buona organizzazione della Rete Oncologica Campana che ènata nel 2017. Sta ottenendo ottimi risultati anche in termini di miglioramentodegli standard di cura per tumori molto diffusi e frequenti come quello dellamammella. Abbiamo deciso di puntare su una piattaforma digitale che ci haconsentito di rendere più efficienti i percorsi dei pazienti. Ogni test svoltoviene registrato su una scheda on line nella quale gli specialisti devonoindicare la tipologia dell’esame, quali trattamenti sono stati svolti, i tempidi attesa tra la richiesta e l’effettuazione del test e molte altreinformazioni. Questo accurato monitoraggio, ottenuto grazie alla tecnologia, hafatto decollare l’utilizzo dei test genomici”. “Rappresentano una parteimportante della così detta oncologia di precisione – sottolinea il prof. Sabino De Placido,Direttore del Dipartimento di Attività Integrata Malattie Onco-Ematologiche,Anatomia Patologica e Malattie Reumatiche dell’Università Federico II di Napoli -. Ad oggi sonocinque quelli disponibili per l’analisi dei profili di espressione genica nelcarcinoma mammario. Tra questi Oncotype DX ha prodotto negli ultimi anni molteevidenze scientifiche sui benefici sia clinici che economici che il suoutilizzo può determinare. Vi è infine la questione della multidisciplinarietàche è fondamentale per la gestione del tumore del seno. Spetta al team compostoda diversi specialisti, e che lavora all’interno delle Breast Unit, stabilire aquale paziente deve essere svolto il test”.