Tumore della prostata, nel 2022 40.500 diagnosi. +16% in cinque anni

Pubblicato il:
10.3.2023

Bari, 10 marzo 2023 – In Italiasi registra una forte crescita del tumore della prostata, la più frequenteforma di cancro maschile nei Paesi Occidentali. Nel 2022 i nuovi casi l’annosono stati 40.500 mentre erano 34.800 nel 2017. Un aumento del 16% in solicinque anni che preoccupa gli specialisti dell’Associazione Italiana diOncologia Medica (AIOM) riuniti oggi a Bari per il Convegno Nazionale “News inGU Oncology” dedicato alle neoplasie genito-urinarie. “Diverse possono esserele cause di questo vero e proprio boom d’incidenza – sottolinea il prof. SaverioCinieri, Presidente Nazionale AIOM -. Le cause sono molteplici e contribuisceil continuo invecchiamento generale della popolazione. Infatti le proiezioni,elaborate dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, confermano chei casi continueranno ad aumentare fino almeno al 2040. Ci sono poi leconseguenze nefaste del Covid che, proprio in questi giorni di ormai tre annifa, ha bloccato il normale funzionamento della nostra sanità. Quindi le visitespecialistiche, gli esami diagnostici e altri controlli medici sono statirinviati per molti mesi. Oltre la prevenzione secondaria è stata in partecompromessa anche quella primaria visto il peggioramento degli stili di vitadegli italiani costretti ai lockdown. Tutto questo ha portato a un incrementodell’impatto del tumore urologico, in linea con quanto avvenuto per molte altrepatologie”. All’evento di Bari sono presentate le ultime novitàmedico-scientifiche emerse dall’ASCO Genitourinary Cancer (GU) Symposium. Ilmeeting si è svolto nelle scorse settimane a San Francisco e ha visto lapartecipazione dei più importanti specialisti mondiali di uro-oncologia. DagliStati Uniti arrivano nuove ed interessanti conferme sull’intelligenzaartificiale multimodale e sono stati presentati i dati di uno studio pubblicatodi recente sul Journal of Clinical Oncology. “Queste nuove tecnologie sonoutilizzate per sviluppare nuovi biomarcatori – aggiunge Camillo Porta,professore ordinario di Oncologia Medica all’Università Aldo Moro di Bari eDirettore della Divisione di Oncologia Medica del Policlinico di Bari -.Attingendo sia ai dati clinici che all’imaging istopatologico digitale siottengono informazioni prognostiche più dettagliate e anche una serie diparametri predittivi sulle possibili risposte ad alcuni trattamenti. In altreparole possiamo favorire la medicina oncologica personalizzata e prevedere sealcune terapie mirate sono efficaci, o meno, sul singolo caso. Quello americanoè uno studio di fattibilità, un trial randomizzato di fase 3 cha coinvoltooltre 1.000 uomini con carcinoma prostatico localizzato ad alto rischio. Iprimi dati emersi sono molto interessanti ma andranno confermati coinvolgendoaltri gruppi di pazienti. I biomarcatori, creati grazie all’intelligenzaartificiale, non sono però ancora utilizzabili nella pratica clinica quotidianasia in Europa che negli Stati Uniti. Rappresentano comunque una prospettivafutura dalle grandi potenzialità e la ricerca deve proseguire”. “Il ricorsoall’intelligenza artificiale è emblematico dell’importanza dell’innovazione inoncologia – prosegue il prof. Cinieri -. Teoricamente entropochi anni potremmo essere in grado di identificare le migliori terapie tratutte quelle disponibili”. “Si registrano importanti cambiamenti sul frontedella lotta al tumore della prostata – sottolinea il prof. MarcelloTucci, Direttore dell’Oncologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti -.Le evidenze scientifiche presentate al congresso ASCO GU aprono novitàinteressanti sull’utilizzo di terapie ormonali sia per la malattiaormono-sensibile che per quella resistente alla castrazione. Stiamo“raffinando” le cure utilizzabili sempre in un’ottica di una maggiorepersonalizzazione dei trattamenti. E’ una tendenza che è in corso da almenovent’anni e che ci ha consentito di arrivare ad oltre il 90% di sopravvivenza acinque anni dalla diagnosi”.

L’evento AIOM News in GU Oncology vede lapartecipazione a Bari di oltre 200 specialisti provenienti da tutta Italia. Lagiornata di sabato prevede due sessioni dedicate alle neoplasie renali, alcarcinoma uroteliale e ai tumori rari (pene, uretra, testicolo e surrene). “Intotale nel nostro Paese le forme di cancro che coinvolgono gli organidell’apparato urinario e genitale rappresentano oltre il 20% di tutte le nuovediagnosi – ricordaTiziana Latiano, Coordinatrice Regionale AIOMPuglia -. I tassi di guarigione completa sono incrementati grazie a nuoveterapie personalizzate e all’aumento delle diagnosi precoci. Oltre l’80% degliuomini e delle donne colpiti da neoplasia urologica è riuscito a sconfiggerla.Il caso più evidente di questa positiva evoluzione è senza dubbio il tumore delrene dove è la sopravvivenza è in continuo aumento. Negli anni 2000, rispettoagli anni ’90 si è registrato un incremento assoluto di 25 e 11 puntipercentuali negli USA e in Italia. Si tratta di un risultato ottenuto soprattuttograzie all’introduzione di terapie target innovative per la fase avanzata”.

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