L'influenza ha già colpito 1,7 milioni italiani

Pubblicato il:
17.11.2025

17 novembre 2025 -Da inizio stagione l'influenza ha già colpito in Italia 1,7 milioni di persone.Cresce la curva e nell'ultima settimana si sono registrati 435 mila nuovi casi,un lieve aumento rispetto alla settimana precedente ma con un passo sostenuto.Lo registra il rapporto della stagione della sorveglianza RespiVirNet. Mentredagli Usa arriva la notizia del primo caso umano di influenza aviaria da ceppoH5N5. Una partenza "alla grande" della stagione influenzale masull'andamento, come sempre, inciderà anche il meteo. A fine anno e con ilritorno nelle scuole si potrebbe registrare infine il picco. A spiegarlo èFabrizio Pregliasco, virologo e docente di Igiene Generale e Applicata pressol'Università di Milano, Direttore scientifico di OsservatorioVirusrespiratori.it. "Difficile per ora prevedere il picco, le condizionimeteo incidono, in particolare l'abbassamento repentino della temperatura el'aumento dell'umidità. I rapporti sociali intensi durante le festività di fineanno e poi la ripresa delle scuole possono essere le condizioni per ilraggiungimento del picco della stagione".

L'incidenza piùelevata si osserva, come di consueto, nella fascia di età 0-4 anni, con circa23 casi per 1.000 assistiti. L'incidenza di casi stimati di infezionirespiratorie acute in Italia, risulta pari a 7,64 casi per 1.000 assistiti(rispetto al 7,24 dell'ultimo bollettino), con circa 435mila nuovi casi, per untotale di circa 1.737.057 casi a partire dall'inizio della stagione. Ancoral'intensità viene considerata tecnicamente bassa o al livello basale per tuttele regioni, ma un cambiamento di calcolo introdotto quest'anno rende difficileconfrontare l'incidenza settimanale con quella delle stagioni precedenti. Indiminuzione invece i casi di SARS-CoV-2 e nei dati sui ricoveri ospedalieri itassi più alti si osservano nella fascia di età over65. Epidemiologi e virologiintanto osservano quanto sta accadendo negli Usa per l'influenza aviaria.

Un residente dellostato di Washington è risultato infatti positivo all'aviaria, primo caso umanonegli Stati Uniti dal febbraio scorso e le autorità sanitarie hanno confermatoche si tratta del ceppo H5N5, mai identificato prima nell'uomo. Il caso di Washingtonarriva dopo nove mesi senza infezioni umane negli Stati Uniti. Tra il 2024 el'inizio del 2025 si erano registrati 70 contagi nel paese, per la maggiorparte tra lavoratori di allevamenti di bovini da latte e pollame. Un solodecesso, in Louisiana, è riconosciuto legato all'infezione. Dal 2022 negliStati Uniti circola in forma predominante il ceppo H5N1, responsabile di ampieepidemie in uccelli selvatici, allevamenti avicoli e, più di recente, in bovinida latte. Negli ultimi mesi quasi 70 allevamenti di pollame sono risultatipositivi, con oltre 1,7 milioni di volatili coinvolti. Il virus può diffondersiattraverso saliva, muco, feci e latte dei bovini infetti. Non esiste evidenzadi trasmissione da persona a persona negli Stati Uniti. Le autorità stannomonitorando i contatti stretti del paziente contagiato dal ceppo H5N5 e nonhanno individuato altri casi.

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